La bellezza tira su il morale? Chi di noi davanti a un complimento si sente demoralizzato? Nessuno, ovviamente. Perchè il riconoscimento di una nostra capacità o del nostro aspetto fisico tira su il morale, alimenta l’autostima e fa bene allo spirito. Di più, è un potentissimo carburante per la nostra vita, una miscela propellente che ci spinge a superare i nostri limiti e ad avere successo. Sempre. O quasi.
Quanto pesa la variabile estetica
Analizziamo per esempio l’incidenza della variabile bellezza fisica in tutto quello che facciamo. Che la nostra società sia una società dell’apparenza, lo sanno ormai tutti. Che i media ci presentino modelli al limite della realtà di tutti i giorni, è un dato altrettanto acquisito. E che questi canoni ci vengano spesso imposti ossessivamente da ogni vetrina, spettacolo, televisione o giornale, è talmente vero che ormai tutti ci crediamo o comunque ci adattiamo e, soprattutto, ci uniformiamo, costi quel che costi, all’immagine che ci proietta la società .
Ma la realtà non è quella descritta con così tanto ottimismo. E conformarsi ai modelli fisici richiesti costa, fatica, quindi energie, e anche denaro.
Potete farne a meno?
Già , possiamo farne a meno? Difficile. Perché possiamo toccare con mano come il bell’aspetto sia un potente lasciapassare per il successo, per costruire relazioni e finanche per avere un lavoro. E sappiamo tutti quanto sia dura, d’altro canto, avvicinarsi all’immagine richiesta: diete, sacrifici, ritocchi estetici, palestra, tutto pur di apparire come si richiede. Molte ricerche hanno dimostrato come a parità di curriculum e di esperienze lavorative la persona di bell’aspetto abbia una carta da giocare in più rispetto a quella meno attraente. E’ un flusso di corrente che si stabilisce quasi inconsapevolmente: la bellezza ci attrae e ci incatena a sè. Non possiamo davvero farci nulla. Accade un po’ come quando osserviamo rapiti un bel quadro e non riusciamo a distaccarcene.
Giusto o no? Signori, è la realtà
E quindi naturale che il bello alla gara della vita parta notevolmente avvantaggiato. Non che sia giusto, tutt’altro, ma è nei fatti. Succede un po’ come davanti ai cuccioli di tutte le specie: sono programmati dalla natura proprio per provocare tenerezza e così salvaguardarli.
Per rendere concretamente l’idea, molti ricordano quanto avvenne in un confronto elettorale americano tra Kennedy e Nixon. I sondaggi si divisero tra quanti avevano assistito al confronto in televisione e quanti lo avevano invece ascoltato alla radio. Ebbene, coloro che avevano scelto la tv si erano fatti influenzare dal bell’aspetto di kennedy e si schierarono dalla sua parte. Diverso il giudizio tra chi li aveva ascoltati invece alla radio, propensi a schierarsi dalla parte di Nixon. Cosa significa? Che la bellezza ha l’enorme potere, quasi una malìa, di stregare le nostre scelte. E così, succede che spesso sacrifichiamo al fascino il merito. Una vera ingiustizia.
A voi è mai successo? Avete subìto qualche dubbio ‘sorpasso’ causato dalla bellezza? Raccontateci le vostre esperienze!
A cura di VAR