Qual è il nuovo fenomeno che sta colpendo i giovani in Italia? E’ chiamato esaurimento da Burnout, ovvero stress cronico dei giovani. Ne vogliamo parlare meglio?
Menti giovani, vivaci, ma tanto fragili
Ti è mai capitato nella vita, o ti sta capitando, di fermarti un momento, riflettere, e capire se ciò che stai facendo per il tuo futuro ha un senso?
Tutti noi abbiamo passato quel periodo della nostra vita in cui ci sentiamo inadatti, o insoddisfatti, dove arriviamo ad un vicolo cieco in cui non sappiamo che cosa fare della nostra vita, se ciò che si sta facendo sia realmente ciò che vogliamo. I giovani di oggi sono mentalmente molto più sensibili e fragili, e tutto questo da che cosa deriva? Dalle forti pressioni sociali. Oggi siamo in una società definita ‘iperproduttiva’ , più fai, meglio fai, applicata in qualsiasi ambito.
A questo punto, come lo si può definire il giovane di oggi? Il giovane di oggi ha paura del giudizio, soprattutto dal punto di vista scolastico e lavorativo. Le aspettative e il senso di inadeguatezza sono tra i principali motivi riportati come cause legate al senso di ansia, così come le incertezze per il proprio futuro e le scadenze impellenti nello studio e nel lavoro.
Tutti questi disagi emotivi portano il giovane a vivere quello che definiamo ‘Burnout’ . Qualcuno di voi sta attraversando un momento simile?
Che cos’è il ‘burnout’ ?
Che cosa significa esattamente ‘Burnout’ ? E’ una sindrome legata allo stress lavoro-correlato, che porta il giovane all’esaurimento delle proprie risorse psico-fisiche, alla manifestazione di sintomi psicologici negativi (ad es. apatia, nervosismo, irrequietezza, demoralizzazione) che possono associarsi a problematiche fisiche (ad es. cefalea, disturbi del sonno, disturbi gastrointestinali etc.).
Ma perché ne soffrono principalmente i giovani? Perché nonostante i giovani possano sembrare vivaci e forti, questo mondo li spaventa. La pressione sociale porta la gioventù a retrocedere arrivando a pensare che quel che si sta affrontando è troppo grande, e dunque che non si è in grado di potercela fare.
Tanti giovani, in Italia, soffrono questo tipo di disagi emotivi, che possono avere ripercussioni sulla salute, a scuola, all’università o sul luogo di lavoro.
Una volta arrivati a questa fase, cosa succede alla mentalità giovanile? Ci si abitua a una condizione stressante e passiva. Chi si sente così?
Dati, dati per certi
Chi è la fonte che conferma questo alto tasso di burnout tra i giovani? I dati arrivano dall’Osservatorio WellFare. Che cos’è? è una piattaforma disponibile ad offrire spazio ai giovani ed è stata creata dal Consiglio Nazionale dei Giovani con l’obiettivo di guidare le istituzioni in una riflessione profonda sulle molteplici criticità legate alla salute mentale, relazionale, sociale, fisica e creativa dei giovani italiani. Qual è il risultato che ne è stato tratto? Il giovane, oggi, sta affrontando uno stato allarmante. Perché se la vita, anche lavorativa, si è allungata, stress e preoccupazioni legate alla carriera arrivano sempre prima.
La ricerca è stata fatta sui giovani dai 15 ai 35 anni provenienti da tutta Italia: una parte dei giovani ritiene sia necessario avere una maggiore flessibilità sugli orari lavorativi, e si suggerisce delle modalità per aumentare il benessere sul luogo di lavoro. Che cosa si intende per ‘benessere sul luogo del lavoro’ ? La promozione di attività di supporto per la prevenzione al benessere psicofisico, e di supporto alla maternità . Con l’introduzione dello psicologo all’interno delle strutture scolastiche si ritiene che la scuola non abbia informato nel modo corretto gli studenti sulle opportunità di assistenza psicologica, interne o esterne alla scuola stessa. Gran parte degli studenti riportano di risentire fortemente dei livelli di pressione del proprio istituto per l’ottenimento di buoni voti.
Ci sono anche i giovani lavoratori, dove nel mercato del lavoro sono già presenti, ma che non ricevono tutele e garanzie a sufficienza.
Come si è pensato di migliorare il Burnout? Per sostenere i giovani si stanno aumentando le ore di smart working arrivando ad ottenere più ore da dedicare a sé stessi.
Per arrivare al ‘successo’ certe cose richiedono sacrificio. Ma dovrebbero essere vissute con passione. Non è normale sentirsi cinici e stanchi nelle prime fasi di una carriera. Qualcuno di voi sta affrontando questa situazione? Diteci la vostra!
– A cura di Yuliet Panetti