‘Che stress, che ansia!’: quante volte ce lo siamo detto e ripetuto. Se le avete provate tutte ma l’ansia resta lì sempre in agguato, pronta a venire a galla alla più piccola ‘prova’, tenta con la mindfulness. Il nome di questa pratica deriva dall’inglese e combina le parole mind (mente) e -fulness (pienezza). In una parola: maggiore consapevolezza di sé, a favore di più attenzione alla realtà del momento presente, osservata in maniera oggettiva e distaccata e, soprattutto, non giudicante.
La mindfulness. Dunque che cos’è questa pratica? Può essere considerata una sorta di processo-percorso che grazie all’utilizzo di alcune tecniche di meditazione, aiuta a essere più consapevole di sé, dei propri pensieri, delle sensazioni e della realtà che ci circonda, insomma del qui ed ora. La mindfulness intende insegnare a guardare quanto (ci) accade in maniera diversa, mettendo soprattutto un (di)stacco fra sé e i pensieri negativi. Difficile?, probabilmente all’inizio, ma gli esperti rassicurano che con la giusta e costante pratica si dovrebbe riuscire a osservare e considerare anche gli aspetti più neri come un prodotto della mente sul quale è possibile agire: controllarli e razionalizzarli fa sì che non influiscano negativamente sulla quotidianità e la vita in generale. I benefici? Gli stati emotivi che potrebbero inquinare la nostra ‘tranquillità ‘, dovrebbero alleviarsi, in particolare stress e tensioni (che non spariscono, ma che risultano meglio gestibili), più tipici di momenti particolari e delicati della vita, quali i periodi che precedono o seguono la gravidanza, in caso di forti traumi, come un lutto, di incidenti particolarmente gravi, o eventi che subentrano dopo l’insorgenza di patologie. La mindfulness già oggi viene integrata a trattamenti medici più tradizionali, proprio con lo scopo di migliorare lo stato emotivo del paziente: un ‘dato’ che ne dovrebbe confermare l’efficacia e il supporto che questa pratica può offrire al miglioramento dei nostri stati psico-emotivi. Al riguardo sono stati condotti alcuni studi di cui uno fra i più importanti e vasti in America.
Lo studio. Alcuni ricercatori di diverse strutture americane hanno voluto indagare in un gruppo di 470 pazienti adulti con un disturbo di ansia, provenienti da tre ospedali statunitensi (Boston, New York City e Washington DC), poi limitati a 276, l’efficacia di una terapia farmacologica standard rispetto a un percorso di mindfulness. Questo prevedeva otto sedute di due ore e mezza ciascuna, diversamente distribuite, e esercizi quotidiani da svolgere a casa per 45 minuti: uno studio originale e innovativo, il primo a comparare questi due approcci terapeutici. Il risultato? Le due soluzioni per gestire l’ansia avrebbero dimostrato pari efficacia ma con il vantaggio di minori effetti collaterali associati alla mindfulness. Altri studi confermerebbero i benefici della Mindfulness sia in età pediatrica ed evolutiva fornendo un aiuto in caso di bambini in difficoltà ma anche favorendo lo sviluppo di competenze prosociali in piccoli senza particolari problematiche e in gravidanza. In questo caso, la Mindfulness aiuterebbe a evitare o comunque ad allontanare il rischio che si possano manifestare stress o un tono dell’umore basso, eventi piuttosto frequenti che possono impattare sulla relazione madre-bambino o favorire la comparsa di disturbi dell’umore post-partum. Alcuni studi sembrano dimostrare un miglioramento dell’umore del 20-25% in donne che hanno seguito la pratica in gravidanza, riducendo soprattutto i sintomi depressivi e/o ansiosi e lo stress post-partum.
Come si effettua la pratica. La Mindfulness di norma si pratica in posizione seduta, a terra su cuscini o tappeti, oppure su una sedia, con occhi preferibilmente chiusi e la concentrazione rivolta alla respirazione e ai movimenti effettuati dall’addome durante le inspirazioni e espirazioni. Partendo e acquisendo consapevolezza del respiro, la pratica dovrebbe portare progressivamente alla consapevolezza del sé, dei propri pensieri, delle proprie emozioni e della realtà circostante. Ai neofiti è suggerito iniziare con brevi sessioni di meditazione, della durata di 10 minuti circa, aumentando il tempo via via che si acquisisce esperienza e secondo le proprie necessità .
Francesca Morelli