Una tazzina di caffè è spesso il primo pensiero al risveglio per iniziare a ‘carburare’, la pausa di metà mattina o del pomeriggio, il gradito fuori pasto. E chissà in quante altre occasioni lo gustiamo e ne assaporiamo il profumo. Un po’ alla leggera, proprio così, ritenendo che la reale bontà del caffè per la salute (non solo al palato), sia a pochi nota. Non sono detti popolari, i benefici sono dimostrati da studi di letteratura.
Ma quanto è buono il caffè! Lo sapevi che aumenta il metabolismo, cioè favorisce un maggior consumo energetico, che sembra avere un effetto protettivo sul fegato e sul cervello, ritardando il rischio di sviluppo di alcune patologie anche importanti, che migliora il tono dell’umore? Di recente è arrivata una ulteriore conferma: il caffè sarebbe in grado di esercitare una azione di prevenzione del diabete, nello specifico di tipo 2, associata alla presenza di alcuni particolari composti, soprattutto polifenoli che comprendono anche gli acidi clorogenici (CGA). Questi ultimi sembrerebbero agire sul metabolismo del glucosio, lo zucchero presente nel sangue, rallentando così il rischio di trovarsi faccia a faccia con la malattia e con quanto esso comporta. Nella forma di diabete di tipo 2, più diffusa rispetto al tipo 1, l’insulina non viene prodotta in quantità sufficiente per soddisfare le necessità dell’organismo (deficit di secrezione di insulina), oppure non agisce in maniera soddisfacente (insulino resistenza) ed ha tra i fattori scatenanti, anche il sovrappeso, spesso dovuto a uno stile di vita scorretto, alimentare e sedentario. Inoltre il caffè ha proprietà antiossidanti: l’assunzione a lungo termine di caffè contribuirebbe a ridurre lo stress ossidativo, associato a numerosi effetti avversi sulle funzioni cardiovascolari, metaboliche e renali ed anche all’insorgenza di diabete di tipo 2.
Cosa dicono gli ultimi studi. Sembrano dimostrare che i benedici del caffè, oltre agli ‘ingredienti’ in esso naturalmente contenuti, si associno anche alla quantità consumata nell’arco delle 24 ore, e attesterebbero maggiori benedici ad appannaggio delle donne. Ecco qualche risultato di questi ampi studi (alcune sono metanalisi, ovvero grande valore poiché combinano i dati di più studi condotti su uno stesso argomento, per arrivare a definire un dato conclusivo che risponda a uno specifico quesito clinico):
Bere 3-4 tazzine di caffè al giorno contribuirebbe a ridurre del rischio di malattia di circa il 25%,
I benefici in termine di contenimento del rischio si assocerebbero anche al consumo di caffè decaffeinato.
Offre un effetto protettivo contro l’intolleranza al glucosio, secondo uno studio su una popolazione giapponese.
Lo stile di vita. Naturalmente il caffè non può agire da solo contro il diabete, può aiutare (essere cioè un caodiuvante) se viene inserito in un contesto di vita sana: corretta alimentazione (a chiusura una buona tazzina, perché no!), limitazione di fumo e bevande alcoliche, regolare attività fisica. Fare prevenzione è importante! Il diabete è una patologia dagli elevati coati assistenziali, sociali ed economici, i cui numeri sono in costante crescita. Secondo l’International Diabetes Federation al 2021, sono oltre 536 milioni le persone con diabete tra i 20 e i 79 anni (il 9,2% degli adulti) e ben 1,2 milioni i bambini e gli adolescenti (0-19 anni) con il diabete di tipo 1, ma destinati a salire complessivamente a 642 milioni nel 2030 e a 783 milioni nel 2045, con costi associati enormi.
Da oggi con cediti una pausa caffè in più e non ti scordare di porre più attenzione anche al tuo stile di vita.
A cura di Francesca Morelli